Giovedì 12 settembre, ore 12.30, presso l’aula S.L.3.7. di via Forno Vecchio del DIARC – Università degli studi di Napoli, Federico II, si terrà la presentazione del Laboratorio di Sintesi Finale A.A. 2019-2020 che sarà condotto insieme ai Proff. Ascione, Berruti, Caturano, Ferretti e ai miei assistenti Proff. Ambruosi e Chiesi e agli Archh. De Simone, Todisco, Vitale.
Terrà presente, congiuntamente, i capisaldi dell’autonomia e dell’eteronomia progettuale, seguendo una metodologia che avrà nella composizione architettonica l’asse portante di una ricerca finalizzata a redigere un progetto integrato.
La metodologia dell’Ascolto farà riferimento al mondo dell’arte, della scienza, della cultura e della città oltre a quello della natura.
Quest’ultimo, in particolare, introdurrà quello dei frattali come metodo per indagare e conoscere il caos e l’ordine presente nella stessa natura o meglio per comprenderne i confini e quindi per capire la complessità, nella quale abitiamo e viviamo e della quale facciamo parte noi stessi assieme all’architettura e alla città.
Rivolgersi alla natura per capirne i valori specifici, di relazione, di confronto con la nostra disciplina e per chiedersi, dove va l’architettura oggi, in tempi di globalizzazione e nella città del III Millennio.
Possiamo domandarci, dunque, se conterà, per il futuro del nostro essere architetti, più l’interpretazione di forme architettoniche ispirate dalle relazioni che esistono in natura oppure l’adozione di tecniche che portano all’abbattimento dei consumi energetici e dell’inquinamento?
Sono due strade entrambe perseguibili per intervenire sul territorio e sulla città che stimolano la ricerca, la quale è alla base di ogni progetto, di ogni costruzione logica del pensiero.
L’integrazione delle due strade, come dettato dall’esperienza, porterà a risultati più vantaggiosi al fine di migliorare l’abitare organico dell’uomo sulla terra.